Sergio Cardone Alberini nasce a Roma nel 1953.
È un artista poliedrico che si definisce anarco-comunista ateo e materialista. Passa gran parte della sua infanzia e pre-adolescenza in collegio a Roma, poi, dopo la morte di sua madre, si trasferisce ad Avezzano; si diploma e contestualmente segue il suo primo amore, la musica, che declina in tutte le sue forme, da cantautore apprezzato a talent scout, da produttore ad agente di se stesso e delle band che costituisce e di cui fa parte.
Cerca e trova lavoro anche con un pizzico di fortuna; continua a studiare, vince diversi concorsi ma sceglie le ferrovie, dove rimarrà fino alla pensione. Nel frattempo scopre di essere un bravo pittore e restauratore, nonché scenografo e realizzatore di meravigliosi plastici, e non si risparmia.
Per quasi tre lustri si sposta in Emilia, ma poi torna in quella che considera ormai la sua terra, o quello che lui chiama il luogo del delitto. Qui decide di recuperare il tempo passato lontano impegnandosi in ruoli vecchi fra arte e famiglia e sperimentandone di nuovi, come quello di nonno, stranamente credibile anche per un personaggio sui generis come lui.